COLONSCOPIA VIRTUALE &
CANCRO DEL COLON RETTO
Il cancro del colon-retto è il primo tumore per frequenza in Europa e il secondo per mortalità dopo il cancro del polmone. In Italia il rischio di sviluppare un cancro del colon-retto durante la vita è del 5.1% per gli uomini (uno ogni 20) e del 3.1% per le donne (una ogni 32).
Il rischio di un individuo di contrarre un cancro del colon-retto dipende dalla età e dalla sua storia familiare e personale. Soggetti a rischio non aumentato sono coloro che hanno più di 50 anni e non presentano un storia di tumore del colon-retto. Individui che hanno parenti di primo grado (padre-madre, fratello-sorella o figlio-figlia) che hanno contratto un cancro del colon-retto prima di 60 anni, hanno un rischio di contrarre la neoplasia di 2 a 4 volte superiore rispetto ai soggetti con rischio non aumentato.
Con il termine storia personale si definisce il paziente che ha eseguito una polipectomia o un intervento di rimozione di un cancro del colon-retto. Questi individui hanno un rischio aumentato da 2 a 6 volte di sviluppare successivamente altri adenomi o tumori del colon-retto, e per questo vanno sottoposti più frequentemente a controlli. Anche pazienti affetti da malattia infiammatoria cronica (es. retto colite ulcerosa o Crohn) appartengono alla categoria di soggetti ad alto rischio.
COS’E’?
La colonscopia virtuale è un esame radiologico che consente di esplorare l’intera superficie del grosso intestino, utilizzabile nei programmi di prevenzione. Consiste in una TAC eseguita con una bassa dose di raggi X, eseguita dopo aver introdotto aria o anidride carbonica nell’intestino tramite una piccola sonda rettale, utilizzando una pompetta manuale.
Le scansioni TAC sono inviate a un computer dedicato ed elaborate con software specializzato che produce immagini bi e tridimensionali della mucosa intestinale. Il radiologo può osservare le ricostruzioni e navigare virtualmente nel lume colico.
La Colonscopia Virtuale non sostituisce interamente una Colonscopia tradizionale (ottica) (Leggi di più sulla colonscopia tradizionale), che ha il vantaggio di poter apprezzare la mucosa e la possibilità di intervenire operativamente asportando eventuali polipi. Tuttavia, la minore invasività, la superiore gradevolezza, la maggiore velocità e semplicità di esecuzione la rendono una ottima alternativa alla colonscopia tradizionale.
Nel 2008 negli Stati Uniti la colonscopia virtuale è stata inserita nelle linee guida di alcune società scientifiche, tra cui l’American Cancer Society, come test per la diagnosi precoce individuale nei soggetti con età superiore a 50 anni
Un importante studio statunitense coordinato dalla Mayo Clinic di Rochester, ha eseguito 2610 colonscopie virtuali in soggetti di età superiore a 50 anni. L’esame virtuale ha identificato il 78% degli adenomi con un diametro di 6 o più millimetri e il 90% di quelli di diametro eguale o superiore ai 10 millimetri.
A COSA SERVE. Quali sono le indicazioni alla Colonscopia Virtuale?
– Soggetto con sintomi, che rifiuta o ha difficoltà o vergogna di fare la colonscopia tradizionale.
– Soggetto con sintomi in cui è stata eseguita una colonscopia tradizionale risultata incompleta (per dolore, aderenze, dolicocolon, scarsa pulizia intestinale, ecc)
– Paziente fragile e con sintomi d’allarme (turbe cardiocircolatorie o della coagulazione, soggetti anziani)
– Pazienti con malattia diverticolare (specie se con episodi di diverticolite sono riferiti in anamnesi)
– Prevenzione, a scopo di screening per identificare precocemente una neoplasia del colon in tutti i soggetti di età superiore ai 50 anni o nei soggetti rischio (soggetti con anamnesi familiare specifica positiva),
– controllo dopo asportazione di polipi del colon.
Consente di identificare piu’ del 90% dei polipi di dimensioni maggiori a 10 mm che sono quelli piu’ significativi (a rischio di trasformazione in tumore maligno), individuare un tumore maligno in fase precoce (quando ancora non siano presenti sintomi),completare lo studio del colon in caso di una colonscopia tradizionale incompleta, identificare la presenza di diverticoli e valutarne gravita’ ed estensione.
RUOLO DELLA COLONSCOPIA VIRTUALE
Oggi la colonscopia virtuale ha sostituito il clisma opaco in caso di fallimento della colonscopia tradizionale, e nei soggetti fragili dove fare l’endoscopia sarebbe rischioso.
Oggi al posto del lassativo è proposto al paziente l’assunzione per bocca di una soluzione acquosa con una piccola quantità di mezzo di contrasto iodato che serve per “marcare” le feci in modo da poterle distinguere dai tumori o dai polipi del grosso intestino. La nuova preparazione è tollerata meglio e con essa è possibile identificare anche i polipi che sono sommersi nel liquido spesso presente in abbondanza nel colon
Sono numerose le pubblicazioni scientifiche che mettono in risalto la maggiore gradevolezza e la precisione degli esami di colonscopia virtuale eseguiti con la marcatura fecale in confronto con la preparazione tradizionale.
COME SI ESEGUE
Il paziente è fatto accomodare sul lettino TAC in decubito laterale. L’infermiere o il medico introduce un sottile tubicino di plastica, dotato di palloncino in punta, per pochi centimetri oltre l’orifizio anale. Il palloncino è gonfiato e la sonda collegata a una pompetta manuale. Durante l’esame si potrebbe avvertire un modesto gonfiore addominale, raramente dolore.
L’utilizzo di tubicini piccoli e flessibili al posto delle sonde rigide, e l’addestramento del personale infermieristico ha ridotto negli ultimi anni il tasso di complicanze considerevolmente.
L’indagine ha una durata media di circa 5-10 minuti.
La Videocapsula
La Videocapsula permette l’esplorazione di tutto il tratto digerente, ma è indicata non in alternativa alla Colonscopia classica, che rimane l’unica metodica che permette l’effettuazione delle Biopsie.
Ha il vantaggio di poter osservare il tratto di intestino non esplorabile con la Gastro o la Colonscopia, tuttavia, rispetto alla colonscopia Virtuale, non offre la visione d’insieme e l’osservazione degli organi extracolici (Addome, Fegato, Pelvi ecc)