Il sonno è ristoratore, permette al nostro cervello di resettare le informazioni elaborate il giorno precedente, elaborarne di nuove per il girno sucessivo e programmare le attività future.
Senza un buon sonno, non si vivrebbe bene.
Ed infatti lo testimoniano i numerosi incidenti sul lavoro, i micro sonni durante il giorno, il costante senso di sonno diurno, il nervosismo.
La mancanza di sonno, non agisce però solamente sullo squilibrio sonno/veglia, ma, soprattutto, su squilibri ormonali e generali: la mancanza di sonno provoca squilibrio nel rilascio d numerosi ormoni, tra cui la melatonina
Il russamento, in particolare, genere le famose Apnee notturne
Le apnee notturne sono micidiali perchè:
Aumentano la pressione arteriosa, predisponendo per Ictus ed infarti
Diminuiscono gli ormoni nel sangue, abbassando la libido sessuale
Aumentano i livelli di Cortrisolo, predisponendo a Diabete ed Obesità
Aumentano le resistenze polmonari, generando problemi respiratori polmonari
Determinano forte russamento intermittente, perché interrotto dalle apnee, solitamente riferito dal partner,
sonno notturno frammentato,
cefalea al risveglio,
bocca asciutta al risveglio e sensazione di gola irritata,
eccessiva sonnolenza diurna,
ridotta capacità di memoria e di concentrazione.
Nei lavoratori predispongono ad incidenti sul lavoro o stradali
Un sonno disturbato e poco ristoratore può nel tempo creare effetti collaterali sulla salute anche al di fuori dell’apparato respiratorio. Fra i più comuni si riscontrano:
Diabete,
Obesità,
Depressione,
Ipertensione,
Cardiopatie.
Non è da sottovalutare alcun sintomo, soprattutto il russamento, se è costante nel tempo.
L’esame principale per valutre questi rischi è la POLISONNOGRAFIA, un esame semplice strumentale che permette di valutare diversi parametri respiratori dursnte il sonno.
La polisonnografia, o poligrafia, è un’indagine strumentale che si effettua con un apparecchio, il poligrafo, che viene collegato al paziente tramite dei sensori cutanei situati alle estremità di diversi cavi, e permette di:
rilevare le apnee e le ipopnee durante il sonno,
monitorare i movimenti del torace e dell’addome,
classificare le apnee in centrali, ostruttive o miste,
mostrare le desaturazioni, la loro entità e le alterazioni del ritmo cardiaco,
riconoscere in quale fase del sonno si verificano le apnee: se nella fase REM, quella più “agitata” in cui aumentano il battito cardiaco e la frequenza respiratoria e si sogna; oppure nella fase NON REM, composta da 4 cicli in cui il sonno passa da leggero a pesante.
La polisonnografia è un esame del tutto indolore e non invasivo.
Nel nostro centro abbiamo attivitato un Ambulatorio di Medicina del Sonno, multidisciplinare, nel quale convergono competenze neurologiche, pneumologiche ed otorinolaringoiatriche.
I nostri specialisti provvederannoa ad effettuare una diagnosi precisa, eventualmente coadiuvandola con un eame polisonnografico per stabilire una terapia utile al paziente, una scelta terapeutica che sia personalizzata in base alle esigenze e alla storia del paziente, alla severità del disordine e, principalmente, dalla causa specifica dell’ostruzione.
Se pensi che sia necessario correre ai ripari per dormire sonni tranquilli, chiamaci allo 0661560852 e prenota una visita con i nostri specialisti!
Sembra una cosa banale, ma il Melanoma, il tumore maligno della pelle che deriva dai nei, è una delle patologie più aggressive che esistono, e l’unica arma che abbiamo a disposizione è la prevenzione.
Perchè se effettuiamo prevenzione e scopriamo subito il male, allora possiamo operarlo, e spesos, non serve fare nemmeno chemioterapia.
Ma se ci arriviamo troppo tardi, spesso non basta nemmeno l’intervento di escissione.
Tenere sotto controllo l’evoluzione dei nei è il primo passo per prevenire l’insorgenza del melanoma. Per questo motivo è fondamentale sottoporsi periodicamente a visite specialistiche dermatologiche.
Ci sono delle caratteriche dei nei che ci mettono in guardia e corrispondono all’Algoritmo diagnostico noto come ABCDE, che può essere eseguito periodicamente a casa, da soli o con l’aiuto di qualcuno: asimmetria, bordi, colori, dimensione ed evoluzione.
A come Asimmetria: un neo sospetto ha una forma irregolare e mostra delle asimmetrie.
B come bordi: i bordi sono frastagliati, irregolari e danno al neo la forma di una mappa.
C come colore: generalmente i nei sono color marrone testa di moro uniforme. In caso di macchie scure che presentano sfumature o altre gradazioni come rosso, rosa, bruno, nero e persino blu, è necessario indagare con l’aiuto di uno specialista.
D come dimensione: è consigliabile controllare i nei la cui grandezza è maggiore a 6 mm.
E come evoluzione: sottoporsi al controllo specialistico se nel corso del tempo si nota una variazione repentina di dimensioni, forma, spessore e colore.
Quando una di questi parametri è in dubbio è consigliabile rivolgersi al consulto di un dermatologo che saprà individuare la natura della macchia grazie a una visita specialistica dermatoscopica, o quella che comunemente viene chiamata mappatura dei nei.
Il Dermatologo saprà individuare i Nei sospetti e potrà anche fare un approfonimento tramite un esame che si chiama VIDEODERMATOSCOPIA ad EPILUMINESCENZA, e cioè un esame digitale (Video) in cui viene magniicato il Neo con ingrandimenti anche fino a 400X, con luci particolari (Luminescenza) che ne mettono in risalto alcune caratteristiche.
Questo è un esame di secondo Livello, che per la sua complessità, può essere fatto su pochi Nei, su quelli che risultano sospetti alla visita Dermatologica o alla Dermatoscopia classica.
Il Controllo dei nei può essere eseguito in qualsiasi momento dell’anno e della vita tuttavia, il periodo migliore è prima dell’estate o subito dopo, da ottobre in poi. In linea generale, l’abbronzatura non aiuta nello studio e nella valutazione dei Nei.
La visita dermatologica specialistica andrebbe effettuata almeno una volta all’anno per prevenire melanomi e tumori della pelle altrimenti non diagnosticabili.
Se hai deciso finalmente di controllare i tuoi Nei, o devi fare una visita dermatologica di controllo, chiamaci allo 0661560852 e prenota subito
Il piede piatto è una condizione in cui l’arco del piede è abbassato o non presente, rendendo il piede piatto quando viene appoggiato a terra.
Ciò può causare dolore durante la camminata o lo sforzo fisico, oltre a problemi di postura.
Il piede piatto può essere congenito o acquisito a causa di lesioni o altre condizioni mediche.
Il trattamento può includere l’utilizzo di plantari per sollevare l’arco del piede e alleviare la pressione sulle articolazioni del piede, esercizi per rafforzare i muscoli del piede e della caviglia, e scarpe adeguate con un supporto adeguato per l’arco del piede.
Se il piede piatto è grave o causa un dolore significativo, potrebbe essere necessaria una chirurgia per riparare o ricostruire l’arco del piede.
È importante cercare il trattamento per il piede piatto per prevenire ulteriori problemi di postura o dolore a lungo termine. Se si pensa di avere un piede piatto o si avverte dolore durante la camminata, è importante consultare il proprio medico o un ortopedico per una valutazione e un trattamento appropriati.
Piede Cavo
Il piede cavo è una condizione in cui il piede ha un’arcata plantare alta e prominente. Ciò può causare problemi di appoggio e di equilibrio durante la deambulazione e può anche portare a dolore al piede e alla caviglia. Il piede cavo può essere causato da diverse cose, come ad esempio:
Ereditarietà
Problemi di sviluppo muscolare o scheletrico
Problemi di postura o di biomeccanica del piede
I sintomi del piede cavo possono includere:
Dolore al piede o alla caviglia durante la deambulazione o lo stare in piedi
Difficoltà a camminare o a fare attività fisica
Fascite plantare (infiammazione del tessuto connettivo sotto la pianta del piede)
Uso eccessivo di alcune parti del piede durante la deambulazione, che può portare a dolore o a calli
Il trattamento per il piede cavo può variare a seconda della gravità della condizione e dei sintomi che si stanno presentando. In alcuni casi, può essere sufficiente l’utilizzo di plantari o di altri dispositivi di supporto per correggere la curvatura del piede.
In altri casi, può essere necessario un intervento chirurgico per raddrizzare l’arcata plantare. Se hai sintomi di piede cavo o se hai preoccupazioni per la tua postura, è importante parlare con il tuo medico o con uno specialista del piede.
Entrambe le condizioni possono insorgere a qualsiasi età, sebbene siano normalmente identificate nell’età adolescenziale o nei bambini
Per questo è importante rivolgersi ad un ortopedico, e nei bambini ad un ortopedico pediatrico: entrambe queste figure sono presenti nel nostro centro e puoi prenotare una vista chiamandoci allo 0661560852
La scoliosi è una curvatura laterale della colonna vertebrale, apprezzata all’inizio in fase adolescenziale, ma che può essere riscontrato anche nel corso della vita a causa di alcuni fastidi che può comportare.
Si manifesta come una curvatura a forma di “S” o “C” quando si osserva la colonna vertebrale di profilo. La scoliosi può essere leggera o grave e può causare dolore alla schiena, deformità della colonna vertebrale e problemi di postura.
Può essere congenita (presente alla nascita) o acquisita (sviluppata durante la crescita).
La scoliosi può essere classificata in base alla sua gravità, che viene misurata in gradi, utilizzando una scala chiamata “cifosi-lordosi-scoliosi” (Cobb). I gradi vanno da 0 a 50 o più, con gradi più alti indicando una curvatura più grave.
La scoliosi congenita è spesso causata da un problema con lo sviluppo delle vertebre durante la gravidanza, mentre quella acquisita può essere causata da problemi di sviluppo muscolare o scheletrico o da altre condizioni mediche come la paralisi cerebrale o la malattia di Pott.
La scoliosi può essere causata da diverse cose, come ad esempio:
Problemi di sviluppo delle vertebre
Problemi di sviluppo muscolare o scheletrico
Malattie genetiche o neuromuscolari
I sintomi possono includere:
Asimmetria nella forma del busto o delle spalle
Una spalla o un fianco più alto dell’altro
Una curvatura della colonna vertebrale quando si guarda il profilo
Una deformità della colonna vertebrale quando si guarda frontalmente
Dolore alla schiena o al collo
Il trattamento può variare a seconda della gravità della curvatura e dell’età del paziente.
In alcuni casi, può essere sufficiente l’utilizzo di un corsetto o di altri dispositivi di supporto per correggere la curvatura.
In altri casi, può essere necessario un intervento chirurgico per raddrizzare la colonna vertebrale. Se hai sintomi di scoliosi o se hai preoccupazioni per la tua postura, è importante parlare con il tuo medico o con uno specialista della colonna vertebrale.
Nel nostro centro sono presenti due ortopedici, di cui uno specializzato in pediatria: prenota il tuo appuntamento allo 0661560852
Al giorno d’oggi il benessere dell’intestino è spesso minacciato da uno stile di vita scorretto e da numerosi altri fattori, che possono alterare il normale equilibrio dell’apparato digerente. Da tutto ciò nasce la disbiosi.
La disbiosi intestinale racchiude un insieme di sintomi e disturbi a carico del tratto gastrointestinale tra cui i principali sono: dolore addominale, alvo alterno o stipsi, diarrea, alitosi, muco fecale, lombosciatalgia, cefalea e tensione premestruale, difficoltà digestive, malassorbimenti.
La mancanza di Ossigeno conduce ad acidità intestinale e porta l’intero organismo a vivere in condizioni di cronica lieve acidosi, che e’ uno tra i principali motivi dell’invecchiamento di organi ed apparati.
Si stima che dal 30 al 60% dei pazienti che si sottopongono a visite gastroenterologiche soffrano di questa condizione.
In maggior dettaglio il termine disbiosi si riferisce ad un’alterazione del microbiota intestinale, che è costituito dall’insieme della flora batterica residente nel nostro apparato digerente ed è coinvolto nella metabolizzazione dei nutrienti e nella regolazione del sistema immunitario.
Qualunque sia la causa, la rottura dell’ecosistema determina un’alterazione funzionale delle mucose epiteliali ed una maggiore proliferazione delle popolazioni microbiche anaerobiche (non bisognose di ossigeno) di tipo batterico, fungino o parassitario. Inoltre una disbiosi a livello rettale è spesso l’anticamera di infezioni nel distretto pelvico (es. cistiti e vaginiti) e può scatenare manifestazioni cliniche anche in organi o distretti lontani dall’intestino.
Cause della disbiosi
La rottura dell’ecosistema microbiotoco intestinale può essere causata da modificazioni della flora batterica intestinale e da alterazioni funzionali della mucosa del colon.
Le principali cause sono:
– Una dieta poco equilibrata (carenza di fibre vegetali ed eccesso di zuccheri).
– Patologie funzionali od organiche del tratto gastroenterico (ipercloridia , postumi di resezioni gastriche o intestinali, patologie pancreatiche e delle vie biliari, diverticoli).
– Iatrogene ( antibiotici, cortisonici, immunosoppressori, radioterapia, antinfiammatori, psicofarmaci antidepressivi ed ansiolitici).
– Tossici (coloranti alimentari, conservanti, pesticidi, metalli pesanti come alluminio, mercurio,
piombo, cadmio)
– Cause neurogene (traumi psichici e stress prolungato che agiscono attraverso meccanismi immunologici ed endocrini).
I principali disturbi e patologie correlabili alla disbiosi intestinale sono:
Sspecifici: astenia , alitosi, cefalea, disturbi del sonno, cellulite.
Utilizzo dell’Ozonoterapia nella Disbiosi
L’ozono è un disinfettante molto potente ed ossidante che, attraverso il rilascio di perossidi, disattiva i componenti presenti sulla pareti batteriche, oltre ad arrestare i meccanismi di replicazione virale rendendo i virus meno capaci di aderire alle cellule bersaglio.
L’Ozono possiede una tossicita’ diretta (e’ un potentissimo antisettico) sui microorganismi nocivi che proliferano nell’intestino crasso e turbano il normale equilibrio del Microbiota intestinale.
Inoltre durante le infezioni croniche i normali processi difensivi non sono più in grado di distruggere i batteri in quanto la formazione di acqua ossigenata (H2O2) è spesso insufficiente. Ebbene, il trattamento con ozono ripristina i perossidi ad alto potenziale ossidante.
L’ozono-terapia mediante insufflazioni rettali ha dimostrato di essere una terapia medica con ampie potenzialità cliniche.
In particolare la sua efficacia trova applicazione nei disturbi funzionali del colon e nella riabilitazione delle capacità peristaltiche intestinali restituendo all’intestino la sua funzionalità e migliorando le difese contro batteri e virus.
In aggiunta al trattamento sopraindicato, l’assunzione di acqua ozonizzata è utile per le patologie gastriche causate da Helicobacter pylori, oltre ad essere utilizzata in ambito odontoiatrico per la cura dell’igiene orale e nel trattamento delle piorree.
E’una terapia ben tollerata dai pazienti e non presenta effetti collaterali né a breve né a lungo termine.
L’ozono-terapia rappresenta una strategia terapeutica particolarmente adatta per la cura delle affezioni del sistema gastrointestinale ed ha il vantaggio di essere ben tollerata e di non causare effetti collaterali né a breve né a lungo termine.
L’ossigeno-ozonoterapia è utile sia come miscela gassosa che bevuta come acqua iperozonizzata.
Fondamentale non trascurare l’assunzione dei probiotici e dei bioterapici, (fermenti lattici), che sono importanti coadiuvanti del trattamento .
Molto efficace contro il”gonfiore addominale”che spesso è presente in tali patologie: “il GAS che elimina il Gas“.
Sono necessarie in media 10 sedute di insufflazioni rettali di miscela di ossigeno-ozono, con un minimo di 3/4 sedute, ripetibili per lungo tempo e anche come mantenimento.
Acqua iper ozononizzata
Facendo gorgogliare l’ozono in acqua si ottiene un’acqua con una certa quantità di ozono disciolto.
L’uso di acqua ozonizzata trova largo impiego per varie patologie gastriche come le gastriti da Helicobacter pylori, che diventano negative dopo circa 15 giorni di terapia; l’ozono è un killer di questo batterio.
È indicata anche per curare chi è affetto coliti, le malattie croniche dell’intestino crasso, duodeniti.
L’Ozono, inoltre, quale donatore di atomi di Ossigeno, diffondendosi in modo pressoche’ ubiquitario, una volta raggiunto il torrente circolatorio, tende ad eliminare l’ipossia cronica e l’acidosi tissutale, derivanti dalla trasformazione del Glucosio ad Acido Lattico, che avviene normalmente in carenza di Ossigeno in tutti i tessuti ( ANAEROBIOSI) e che e’ riconosciuta insieme alla Ipossia come la modalità più frequente di degenerazione infiammatoria cronica e neoplastica delle cellule del nostro organismo.
Ozonoterapia, fondamentale supporto alla Fibromialgia
La fibromialgia è una patologia che colpisce circa il 4% della popolazione occidentale e prevalentemente il sesso femminile nella misura dell’80%. In italia colpisce circa 2 milioni di persone.
La causa della è sconosciuta, il dolore muscolare cronico colpisce prevalentemente la colonna vertebrale, le braccia, le spalle, i polsi, le cosce e il cingolo pelvico, con sintomi brucianti, profondi, un dolore diffuso “dalla testa ai piedi”.
Al dolore, si associano spesso disturbi dell’umore e in particolare del sonno e astenia.
Il dolore può evidenziarsi con sensazioni di bruciore, rigidità, tensione e contrattura, soprattutto al mattino (anche per colpa del sonno non ristorante).
Frequenti sono poi i disturbi del sonno, mal di testa o dolore al volto, acufeni, disturbi della sensibilità e dell’equilibrio. A questi e per causa di questi, possono associarsi disturbi cognitivi, e/o ansia e depressione.
Caratteristiche della fibromialgia
La malattia è caratterizzata da dolore muscolare cronico, rigidità, astenia, e tutta una serie di sintomi che colpiscono ogni comparto corporeo (fotofobia, cefalea, disturbi uditivi, turbe digestive, allergie, manifestazioni neurologiche, turbe dell’umore, ecc.) Non esistono criteri diagnostici specifici per diagnosticare la fibromialgia, ne umorali ne strumentali.
La diagnosi è basata sui criteri dell’American College of Rheumatology: dolore muscoloscheletrico persistente da almeno tre mesi alla parte destra, sinistra, superiore ed inferiore del corpo, alla dolorabilità di specifici tender points (almeno 11 su 18).
I trattamenti convenzionali sono spesso inefficaci
L’ozonoterapia nella cura della fibromialgia
Secondo l’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica questa malattia complessa può essere curata efficacemente con l’ozonoterapia.
È un trattamento del tutto naturale che sfrutta l’azione benefica dell’ozono nel nostro organismo. Aiuta infatti a ridurre il dolore e la contrattura muscolare attraverso i diversi tipi di somministrazione di questo gas.
Questa terapia svolge un’efficace azione analgesica e anti-infiammatoria. La sua applicazione produce una serie di cambiamenti e reazioni nelle cellule del paziente. Contribuisce a scatenare un’enorme produzione di antiossidanti e di sostanze che combattono il dolore e l’infiammazione.
L’ossigeno ozonoterapia si è dimostrata un efficace supporto per questa patologie, date le sue proprietà antinfiammatorie, di riattivazione del microcircolo e del metabolismo muscolare.
L’Ozono è un gas instabile che deriva dall’ossigeno, ed è dotato di una azione antinfiammatoria ed antidolorifica, perchè in grado di indurre la produzione di endorfine. Innesca anche la produzione di enzimi antiossidanti ed ha proprietà immunomodulanti ed antinfettive.
Attraverso l’ozonoterapia si riesce quindi a modificare il cattivo funzionamento delle cellule causato dalla condizione di stress ossidativo cronico che è alla base di molte malattie croniche, come appunto la fibromialguia
La terapia consiste principalmente in autoemotrasfusione da praticarsi con frequenza e concentrazioni di Ozono secondo i protocolli prestabiliti. Si ritiene utile anche l’insufflazione rettale e/o l’infiltrazione sottocutanea dei punti dolenti. Al paziente viene praticato un prelievo venoso, miscelato con ozono e reinfuso in vena. Da li, circola nei diversi tessuti ed organi, ove esercita i suoi effetti benefici
L’ Ecocardiogramma con microbolle ( Bubble test ) o eco-contrasto o “bubble test” é una metodica minimamente invasiva, basata sugli ultrasuoni, che permette di individuare se, all’interno del cuore, esistono delle comunicazioni fra le sezioni destre e quelle sinistre.
Il caso più frequente e conosciuto é il PFO (Forame ovale pervio).
Il PFO è una sorta di “foro” nel setto interatriale, presente nel 25-30% della popolazione. Prima della nascita – nel periodo fetale – tale foro favorisce il passaggio del sangue fra i due atri ed è quindi importante per distribuire ossigeno e sangue all’organismo.
Alla nascita però, ed entro il primo anno di vita del neonato, il setto interiatriale fisiologicamente dovrebbe chiudersi, perché nel frattempo si attivano i polmoni. Se questa chiusura non avviene si parla di “pervietà del forame ovale”.
In una piccolissima percentuale di casi ciò può essere causa di ischemia cerebrale e, talvolta, di cefalea.
Come si esegue il bubble test?
L’esame consiste nell’infondere da una vena superficiale del braccio una soluzione salina capace di formare piccole bolle che non hanno alcuna interferenza nell’organismo. Tali bolle sotto la spinta della circolazione venosa raggiungono il cuore e, se il setto interatriale presenta il PFO, è possibile osservare direttamente il passaggio dall’atrio destro all’atrio sinistro.
L’infermiera si occuperà di posizionare un accesso venoso mediante una agocanula dalla quale sarà poi iniettato un contrasto naturale, consistente in soluzione fisiologica
Quanto dura l’ ecocardiogramma con microbolle (bubble test)?
Il bubble test si esegue in genere in 20 minuti, non è un esame doloroso ne invasivo. Consiste in un semplice ecocardiogramma eseguito dopo somministrazione di soluzione fisiologica
Serve una preparazione particolare?
Il test delle microbolle è un’indagine di semplice esecuzione e non comporta effetti collaterali, non richiede alcuna preparazione e permette di ritornare alle proprie attività subito dopo l’esame.
Il test è indicato in tutti i casi di Attacchi Ischemici Transitori (TIA) o Ictus (Stroke) o eventuali emboli.
Il dottor Perillo è specializzato in questo tipo di esami. Consulta la nostra pagina di cardiologia
La magnetoterapia nella cura dei dolori è una tecnica che sfrutta i benefici dei campi magnetici a scopo curativo e riabilitativo di ossa e muscoli.
Vari studi ne confermano l’utilità, in particolare nell’agevolare la guarigione dopo le fratture, favorendo la formazione del callo osseo.
Ma la capacità delle onde elettromagnetiche di agire sui tessuti viene utilizzata anche per prevenire l’osteoporosi, contro il dolore cronico, da traumi o post operatorio, per favorire la cicatrizzazione delle ferite e il riassorbimento degli edemi, fino alla lotta alla cellulite
A chi serve
Spesso sono gli Ortopedici a prescrivere cicli di Magnetoterapia.
Un ciclo base ha una dutìrata minima di circa 30 giorni: cicli più brevi sono spesso sufficienti ad ottenere un beneficio, sia dal punto di vista del dolore, che della guarigione dal problema.
La Magnetoterapia si può utilizzare in tutti i casi in cui sia presente dolore, infiammazione, deficit funzionale e vascolare, con benefici su ossa, articolazioni e muscoli e sul sistema circolatorio ed estetico (con effetto antiedemigeno e quindi anti cellulite).
Campo di applicazione
In base all’esperienza ormai consolidata ed a molti studi scientifici, le indicazioni riguardo le patologie da poter trattare con la Magnetotrapia sono :
Osteoporosi;
Fratture e ritardi di consolidamento osseo;
Osteonecrosi;
Forme di artrite, tra cui osteoartrite (o artrosi), artrite reumatoide e periartrite;
Mal di schiena, Lombalgia, Cervicalgia
Pseudoartrosi;
Sindrome del tunnel carpale;;
Reumatismi articolari o dolori articolari;
Infiammazioni tendine e muscolari localizzate: borsite, tallonite, epicondilite, cervicalgia, lombalgia o lombosciatalgia;
Lesioni muscolari, da traumi, indicata soprattutto negli sportivi;
Lesioni della cartilagine;
Vene varicose e capillari;
Protesi articolari, per favorire il consolidamento di quest’ultima dopo l’innesto.
L’apparecchio
In genere, gli applicatori per la magnetoterapia (magneti) hanno l’aspetto di piastre rettangolari e di varie forme e sono forniti di un nastro in velcro che serve per “bendare” la zona anatomica da trattare.
Esistono tanti tipi di fasce, a seconda dell’uso che se ne deve fare: c’è una fascia specifica per eseguire la magnetoterapia sul collo, c’è una fascia specifica per effettuare la magnetoterapia sulla spalla e così via.
Avere delle fasce specifiche, come nelle nostre apparecchiature, permette di ottimizzare l’utilizzo della terapia, concentrando i campi magnetici proprio dove insiste il dolore.
Applicatore ogivale per Articolazioni
Apparecchiatura da Magnetoterapia
Applicatore per Colonna
Come si usa: terapia a casa senza problemi
Solitamente un paziente si sottopone ad un ciclo di Magnetoterapia di durata non inferiore ai 30 giorni. Questo tempo è indispensabile per far si che i benefici si consolidino nel tempo
Effettuare una Magnetoterapia è molto semplice: si impostano i dati forniti dall’Ortopedico o dal medico che la richiede, in base alla patologia da trattare e si posizionano le Ogive o gli applicatori nella parte interessata.
Ogni giorno si dovrà effettuare dai 30 minuti in su di Terapia.
Il grande vantaggio è che il paziente può effettuare questa Terapia direttamente a casa sua, quindi può farla mentre dorme, mentre cena, quando è seduto sul divano e vede la televisione. Insomma in ogni condizione in cui può rimanere abbastanza fermo per almeno 30 minuti-1 ora al giorno
Infatti, il costo del trattamento viene calcolato in base ai giorni in cui il paziente tiene a domicilio la sua apparecchiatura. Nel nostro caso, i nostri medici possono venire a domicilio del paziente per consegnare, ritirare ed istruire il paziente stesso su come gestire ed utilizzare l’apparecchio!
Al termine del “noleggio” il paziente può riportare nel nostro entro la macchina o chiamarci per richiedere il ritiro.
Magnetoterapia e cellulite
Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per le applicazioni della tecnica anche nel campo Estetico, ed in particolare nella lotta alla cellulite.
La cellulite è un inestetismo che interessa l’ipoderma, il sottocute, causata da un’alterazione del microcircolo che provoca un aumento di volume delle cellule adipose con ritenzione idrica, dovuta alla presenza di liquido in abbondanza, extracellulare.
La presenza di cellulite può dipendere da diversi fattori, tra cui la predisposizione genetica, gli squilibri ormonali, uno stile di vita sedentario o un’alimentazione scorretta.
Per ridurre la cellulite è dunque indispensabile innanzitutto correggere lo stile di vita e ricorrere a trattamenti che migliorino la circolazione ematica e linfatica, come l’Ozonoterapia, la Carbossiterapia ed infine la Magnetoterapia.
La magnetoterapia sembra essere efficace come trattamento coadiuvante contro la cellulite proprio perché agisce sulla circolazione ematica: agirebbe riducendo la ritenzione idrica e l’infiammazione che ne sono la causa.
Per la Cellulite, l’applicazione della magnetoterapia è di circa 20-30 minuti per 15 giorni al mese, a giorni alterni: in questi casi è già possibile osservare i primi miglioramenti a fine del ciclo
Magnetoterapia, controindicazioni
La magnetoterapia viene sconsigliata in alcuni casi particolari, a causa dei campi magnetici che utilizza, un pò come la Risonanza Magnetica:
Portatori di Pacemaker;
Presenza di Protesi di metallo nel punto in cui andrebbe eseguita la terapia;
In gravidanza
Per effettuare un ciclo di Magnetoterapia, chiamaci allo 0661560852
Nei nostri centri utilizziamo solamente Apparecchiature Certificate, che hanno studi scientifici pubblicati e che possono assicurare l’ottenimento dei risultati previsti: fondamentale è la manutenzione e la potenza della macchina. Abbiamo scelto di servirci delle apparecchiature migliori che esistono nel mercato italiano.
La M.O.C., o meglio, la Mineralometria Ossea Computerizzata, chiamata anche densitometria, con il metodo ad assorbimento a doppio raggio fotonico (D.E.X.A.) è l’esame di scelta nella valutazione e screening della Osteoporosi.
Analizza il Tessuto osseo Vertebrale e Femorale, secondo le linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che rappresentano le due zone di maggior sofferenza, soprattutto post-menopausa, nella donna (ma anche negli uomini in terapia cortisonica o con malattie Reumatologiche).
Un tessuto osseo fragile, privo di minerali e proteine dell’osso, è un fattore di rischio importante per le Fratture
In effetti non è tanto l’osteoporosi ad essere pericolosa di per se, quanto il pericolo di frattura che costringe, sopratutto le persone anziane, a letto.
Non si muore di Osteoporosi, ma delle sue conseguenze: oltre alla frattura che limita i movimenti del paziente, l’allettamento spesso deprima l’anziano, facendogli sentire il peso dell’età.
In molti casi, all’allettamento segue direttamente l’impossibilità a rimettersi in piede e la morte.
Come funziona
E’ un esame rapido, dura 10 minuti, e particolarmente scevro da qualsiasi rischio di radiazioni, dal momento che la dose e l’assorbimento sono praticamente bassissimi.
Se alla M.O.C., si aggiunge il dosaggio della Vitamina D e del Calcio, come nelle proposte di Check-up che eseguiamo nel nostro centro, il valore dello screening si moltiplica, assumendo informazioni anche sullo stato generale di questa importante vitamina fondamentale nei processi e nel metabolismo dell’Osso
Per le donne più esigenti, abbiamo messo appunto anche dei pacchetti di prevenzione in cui alla M.O.C. si aggiungono gli esami ematochimici di primo livello utili nella valutazione dell’Osteoporosi.
Quando si effettuano questi Check-up, nei nostri referti vengono segnalate tutte le indicazioni indispensabili per una efficace prevenzione, come l’indice di Rischio secondo l’algoritmo internazionale DeFra, le ulteriori indicazioni all’approfondimento con gli esami di secondo livello nei casi selezionati e il periodo in cui andrà ripetuto l’esame.
Per prenotare un appuntamento, puoi chiamarci allo 0661560852 o scriverci direttamente in privato lasciando i recapiti per essere ricontattata!
Una questione che spesso affligge i pazienti, è la possibilità di poter sostituire un esame T.A.C. (TC) con uno di Risonanza Magnetica (RM).
In queste poche righe cercheremo di spiegare quali sono le differenze, le indicazioni e quando è possibile sostituire un tipo di esame con l’altro, sebbene permangono delle differenze significative.
Cercheremo di scrivere in maniera più comprensibile possibile, tralasciando la terminologia tecnica per gli addetti al settore e cercando di chiarire bene le opportunità per i pazienti.
Vantaggi e svantaggi della Risonanza Magnetica
Iniziamo subito chiarendo quali siano i punti di forza e di debolezza di un esame di RM rispetto alla TC.
1. Innanzitutto l’assenza dell’utilizzo di Radiazioni Ionizzanti, i Raggi X: la RM sfrutta il campo magnetico creato dalla macchina utilizzando dei ricevitori (Bobine) che vengono posizionati il più vicino possibile ai distretti da studiare (i famosi caschetti per l’Encefalo, le cinture per la schiena ecc ecc).
L’assenza di Raggi X, rende l’esame idoneo per lo studio dei giovani, delle donne in periodo fertile, per sottoporre pazienti ad esami ripetuti senza rischi, al momento, accertati.
Molti studi hanno provato di verificare le possibilità di danno indotte dai campi elettromagnetci, ma la letteratura non ha portato ad esiti negativi
2. La capacità superiore alla TC nel differenziare i diversi tessuti del corpo: grazie alla sua tecnologia basata sulla multiparametricità, al RM è in grado di differenziare la stessa struttura in studio (ad esempio un ginocchio) in modo da trarne differenti informazioni con apposite sequenze (T1, T2, DP).
Quindi possiamo mettere in risalto “il liquido” in una articolazione (T2), possiamo mettere in evidenza la struttura dell’osso con sequenze mofologiche (T1), oppure identificare una raccolta di versamento interna all’osso (STIR), e così via, per ricercare il problema specifico.
3. La possibilità di non utilizzare Contrasto: l’esame sfruttando il constrato naturale dei tessuti del corpo, spesso non ha necessità di contrasto, che rimane utilizzabile in alcuni casi per lo studio dell’encefalo.
4. La possibilità di acquisire immagini personalizzate: grazie a quanto detto precedentemente, non esistono mai due esami di RM identici. Il Medico Radiologo con l’ausilio del Tecnico, dovranno elaborare l’esame idoneo a “tirar fuori” il problema lamentato
Quest’ultimo punto, tuttavia, è alla base di due dei principali svantaggi della RM: 1) La durata degli esami, 2) la necessità di avere una indicazione chiara del problema. Vediamoli bene
Svantaggi: La Durata dell’esame
L’esame di RM è un esame lungo, a volte anche molto, sfiorando i 40 minuti per gli esami più impegnativi. Non diciamo che tutti durano molto, alcuni esami possono essere anche brevi, anche 15 minuti, ma spesso la durata dell’esame è proporzionale alla bontà tecnica dell’esame: più dura e più viene meglio, di solito.
Ciò significa diverse cose, tra le quali:
Non tutti i pazienti riescono a stare immobili per questo tempo, quindi si muovono con il rischio di inficiare l’esame, di avere immagini mosse e di dover ripetere la sequenza (ogni sequenza dura tra i 3 ai 7 minuti)
Non è un esame da Pronto soccorso
Con questo ultimo punto passiamo all’altro svantaggio:
Svantaggi: Avere un problema abbastanza chiaro da studiare
Spesso i pazienti vogliono fare una Risonanza sperando di trovare qualcosa, un problema, una lesione, per poter poi passare alla cura.
C’è da dire subito una cosa: la RM non è onniscente, non può conoscere tutto, o meglio: può identificare solamente qualcosa che si sospetta.
Ci spieghiamo meglio: per poter fare un esame comprensivo di qualsiasi problema occorrerebbe un esame che duri un oretta circa, per fare tutte le sequenze mirate a “tirar fuori” qualsiasi problema esistente. Ciò è inimmaginabile, sia perchè costerebbe al paziente in termini economici e di tempo, sia perchè non è possibile pensare a tutti i problemi che può avere un ginocchio
Per questo serve una richiesta di un medico, di uno specialista o quantomeno una idea abbastanza chiara del problema, per elaborare uno studio apposito per metterlo in evidenza. Come diciamo sempre noi ai nostri pazienti: . Se non si fanno le sequenze giuste, anche se c’è un problema, non lo si vede!
Svantaggi: rimanere immobili per molto tempo
Come detto prima, une same può durare anche molto e serve la collaborazione del paziente. Soprattutto nei bambini e negli anziani tale collaborazione non sempre è disponibili, quindi si deve fare qualcosa per ridurre il tempo dell’esame: eliminando qualche sequenza di studia o accorciando i tempi. In entrambe i casi a ridurne è anche la qualità dell’esame complessiva.
Svantaggi: la Claustrofobia
La durata così lunga, mette alla prova anche i più coraggiosi: rimanere fermi immobili, in un ambiente ristretto può infatti causare attacchi di panico, ed è impossibile per un Claustrofobico riuscire ad effettuare l’esame, spesso anche nelle macchine aperte
Svantaggi: lo Studio del Torace
La RM per la sua conformazione non può studiare distretti contenenti aria, quindi è inutilizzabile per il Torace, dove, invece, la regina rimane la TC
Svantaggi: il campo Magnetico. Attenzione al Pacemaker!
L’Utilizzo dei campi magnetici rende impossibile, a causa della morte certa, pazienti che hanno il Pacemaker: tale dispositivo verrebbe rotto dai campi magnetici impedendo la sopravvivenza del paziente.
Inoltre quando si entra in una sala di RM, bisogna sempre togliere orologi, carte di credito e cellulari, e tutte gli oggetti elettronici perchè a rischio rottura. Questo la rende inadeguata per supportare interventi in sala operatoria perchè necessita di materiale Amagnetico, costoso e non sempre disponibile.
In più, pazienti con protesi al ginocchio, Anca o in altri distretti non possono sottoporsi allo studio perchè il ferro rende impossibile la generazione di immagini senza artefatti (su questo si sta lavorando da qualche anni cercando di migliorare i Software per attenuare le distorsioni del campo magnetico).
Si aggiunga che nelle macchine più potenti, il materiale di cui è composta la protesi (le più vecchie di solito perchè ora vengono messe amagnetiche), può riscaldarsi e dar fastidio al paziente.
Vantaggi e svantaggi della TC
Cercheremo di essere più brevi per venire subito al dunque di questo articolo e cioè se si possono scambiare i due esami.
1. La rapidità dell’esame: l’esame di TC dura in media al massimo 30 secondi. Anzi, ogni scansione TC dura 30 secondi, ci sono poi dei casi in cui vanno fatte più scansioni, al massimo due o tre (per capirci quelle che per al RM si chiamano sequenze)
2. Assenza di Claustrofobia: questo fa si che il paziente non abbia problemi a rimanere fermo questi pochi secondi e che quindi non soffra di attacchi di claustrofobia
3. L’altissima capacità di studiare l’osso in dettaglio ed i distretti contenenti aria, come il Torace ed il Colon. Queste caratteristiche rendono la TC la regina dello studio del Polmone, con la possibilità di eseguire esami in Alta Risoluzione (HRTC), Colonscopie Virtuali ed esami mirati per quelle fratture che non appaiono chiare alla RM.
4. Utilizzabile anche per gli interventi: poichè non genera campi magnetici è possibile eseguire interventi sotto guida TC, senza avere fastidi di calamita con gli attrezzi e strumentari chirurgici
5. Utilizzabile nella stadiazione oncologica: per la sua caratteristica è l’esame di elezione quando si vuole studiare una neo-formazione, perchè a differenza della RM, offre una risoluzione spaziale migliore, è più veloce e con l’aggiunta del contrasto, fornisce molte informazioni utili e rapidamente
6. Utilizzabile nei pazienti con Pacemaker: tutti i pazienti portatori di Pacemaker possono sostituire una RM con una TC, anche se non perfettamente sovrapponibili come informazioni fornite.
Svantaggi: utilizza Raggi X
Il più grande svantaggio è l’utilizzo dei Raggi X negli esami TC, ne impedisce l’abuso, la ripetizione costante nel tempo e la necessità di avere un problema medico che non può essere studiato con la RM o la Ecografia
Svantaggi: bassa caratterizzazione dei tessuti non ossei
Non significa assenza completa di informazioni, ma semplicemente che sui tessuti molli, articolazioni, legamenti, organi, la Risonanza offre una qualità diversa, a volte superiore, che spesso, viene integrata con la TC, per la complementarietà che hanno le due metodiche
Svantaggi: limitata nello studio articolare
Nello studio delle Articolazioni al Risonanza è diventata la Regina: permette una definizione completa di tutte le strutture ossee e ligamentose, che la TC non riesce a fornire
Svantaggi: limitata nello studio della colonna
Come per le articolazioni, anche per la colonna l’esame di TC ha una performance del 70% rispetto a quello della RM
Svantaggi: spesso necessita di mezzo di contrasto per migliorare la qualità
A differenza della RM che, grazie alla capacità di differenziazione dei tessuti del corpo, offre un contrasto naturale, la TC ha spesso bisogno di aggiungere un mezzo di contrasto iodato per arricchire l’esame di informazioni utili
Il contrasto non è pericoloso, ne fastidioso, tuttavia in rari casi può dare reazioni anafilattiche ed avverse, anche gravi, alla sua somministrazione.
Inoltre, non tutti i pazienti sono idonei alla somministrazione, essendo necessaria una buona performance Renale che si decide valutando gli esami del sangue Azotemia e Creatinina (indispensabili per sottoporsi al contrasto) ed un ECG per verificare lo stadio Cardiologico
Sostituire l’esame: quando?
Innanzitutto bisogna sempre ricordare di chiedere al proprio medico se si possono sostituire gli esami con altri: in base alla vostyra storia ed hai motivi il Medico potrebbe anche sostituire gli esami con delle valutazioni alternative, con esami Ecografici o ematochimici.
Stante tutto ciò detto in precedenza è facilmente intuibile come e quando si possono utilizzare un esame piuttosto che l’altro:
Sicuramente nei pazienti con Pacemaker o Claustrofobici, è possibile effettuare una TC, anche se meno informativa, rispetto ad una RM che è contro indicata
Negli adolescenti e nelle donne giovani in età fertile sarebbe meglio effettuare una RM a meno di motivi particolari adeguatamente giustificati dal Medico
Nello studio Articolare e della Colonna la RM è superiore alla TC, sebbene questa permetta lo studio delle Ginocchia e delle spalle con tecniche particolari (protocollo lionese, misurazione Pico, valutazione TAGT ecc)
Nello studio dell’Encefalo ci sono dei motivi specifici che richiedono l’una o l’altra metodica, non sempre sono sovrapponibili o interscambiabili, sebbene, in linea di massima, possiamo dire che la TC sia l’esame di scelta in causa di traumi ed emorragie, mentre al RM rimane di scelta per lo studio delle malattie degenerative
Se volessimo dare una sentenza di massima potremmo dire che se nei casi in cui è richiesta una RM, ma per motivi disparati non si può fare, la TC rimane una buona alternativa, con una sovrapposizione di informazioni attorno al 60-70%. Lo stesso si può dire al contrario, anche se difficilmente ci sono cause ostative all’effettuazione di una TC per cui si opti per effettuare una RM