Apnee notturne del Sonno (OSAS)
Apnee Notturne del Sonno (OSAS)
Il sonno è ristoratore, permette al nostro cervello di resettare le informazioni elaborate il giorno precedente, elaborarne di nuove per il girno sucessivo e programmare le attività future.
Senza un buon sonno, non si vivrebbe bene.
Ed infatti lo testimoniano i numerosi incidenti sul lavoro, i micro sonni durante il giorno, il costante senso di sonno diurno, il nervosismo.
La mancanza di sonno, non agisce però solamente sullo squilibrio sonno/veglia, ma, soprattutto, su squilibri ormonali e generali: la mancanza di sonno provoca squilibrio nel rilascio d numerosi ormoni, tra cui la melatonina
Il russamento, in particolare, genere le famose Apnee notturne
Le apnee notturne sono micidiali perchè:
- Aumentano la pressione arteriosa, predisponendo per Ictus ed infarti
- Diminuiscono gli ormoni nel sangue, abbassando la libido sessuale
- Aumentano i livelli di Cortrisolo, predisponendo a Diabete ed Obesità
- Aumentano le resistenze polmonari, generando problemi respiratori polmonari
- Determinano forte russamento intermittente, perché interrotto dalle apnee, solitamente riferito dal partner,
- sonno notturno frammentato,
- cefalea al risveglio,
- bocca asciutta al risveglio e sensazione di gola irritata,
- eccessiva sonnolenza diurna,
- ridotta capacità di memoria e di concentrazione.
- Nei lavoratori predispongono ad incidenti sul lavoro o stradali
Un sonno disturbato e poco ristoratore può nel tempo creare effetti collaterali sulla salute anche al di fuori dell’apparato respiratorio. Fra i più comuni si riscontrano:
- Diabete,
- Obesità,
- Depressione,
- Ipertensione,
- Cardiopatie.
Non è da sottovalutare alcun sintomo, soprattutto il russamento, se è costante nel tempo.
L’esame principale per valutre questi rischi è la POLISONNOGRAFIA, un esame semplice strumentale che permette di valutare diversi parametri respiratori dursnte il sonno.
La polisonnografia, o poligrafia, è un’indagine strumentale che si effettua con un apparecchio, il poligrafo, che viene collegato al paziente tramite dei sensori cutanei situati alle estremità di diversi cavi, e permette di:
- rilevare le apnee e le ipopnee durante il sonno,
- monitorare i movimenti del torace e dell’addome,
- classificare le apnee in centrali, ostruttive o miste,
- mostrare le desaturazioni, la loro entità e le alterazioni del ritmo cardiaco,
- riconoscere in quale fase del sonno si verificano le apnee: se nella fase REM, quella più “agitata” in cui aumentano il battito cardiaco e la frequenza respiratoria e si sogna; oppure nella fase NON REM, composta da 4 cicli in cui il sonno passa da leggero a pesante.
La polisonnografia è un esame del tutto indolore e non invasivo.
Nel nostro centro abbiamo attivitato un Ambulatorio di Medicina del Sonno, multidisciplinare, nel quale convergono competenze neurologiche, pneumologiche ed otorinolaringoiatriche.
I nostri specialisti provvederannoa ad effettuare una diagnosi precisa, eventualmente coadiuvandola con un eame polisonnografico per stabilire una terapia utile al paziente, una scelta terapeutica che sia personalizzata in base alle esigenze e alla storia del paziente, alla severità del disordine e, principalmente, dalla causa specifica dell’ostruzione.
Se pensi che sia necessario correre ai ripari per dormire sonni tranquilli, chiamaci allo 0661560852 e prenota una visita con i nostri specialisti!
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La prevenzione e controllo dei Nei
La prevenzione ed il controllo dei Nei
Sembra una cosa banale, ma il Melanoma, il tumore maligno della pelle che deriva dai nei, è una delle patologie più aggressive che esistono, e l’unica arma che abbiamo a disposizione è la prevenzione.
Perchè se effettuiamo prevenzione e scopriamo subito il male, allora possiamo operarlo, e spesos, non serve fare nemmeno chemioterapia.
Ma se ci arriviamo troppo tardi, spesso non basta nemmeno l’intervento di escissione.
Tenere sotto controllo l’evoluzione dei nei è il primo passo per prevenire l’insorgenza del melanoma. Per questo motivo è fondamentale sottoporsi periodicamente a visite specialistiche dermatologiche.
Ci sono delle caratteriche dei nei che ci mettono in guardia e corrispondono all’Algoritmo diagnostico noto come ABCDE, che può essere eseguito periodicamente a casa, da soli o con l’aiuto di qualcuno: asimmetria, bordi, colori, dimensione ed evoluzione.
- A come Asimmetria: un neo sospetto ha una forma irregolare e mostra delle asimmetrie.
- B come bordi: i bordi sono frastagliati, irregolari e danno al neo la forma di una mappa.
- C come colore: generalmente i nei sono color marrone testa di moro uniforme. In caso di macchie scure che presentano sfumature o altre gradazioni come rosso, rosa, bruno, nero e persino blu, è necessario indagare con l’aiuto di uno specialista.
- D come dimensione: è consigliabile controllare i nei la cui grandezza è maggiore a 6 mm.
- E come evoluzione: sottoporsi al controllo specialistico se nel corso del tempo si nota una variazione repentina di dimensioni, forma, spessore e colore.
Quando una di questi parametri è in dubbio è consigliabile rivolgersi al consulto di un dermatologo che saprà individuare la natura della macchia grazie a una visita specialistica dermatoscopica, o quella che comunemente viene chiamata mappatura dei nei.
Il Dermatologo saprà individuare i Nei sospetti e potrà anche fare un approfonimento tramite un esame che si chiama VIDEODERMATOSCOPIA ad EPILUMINESCENZA, e cioè un esame digitale (Video) in cui viene magniicato il Neo con ingrandimenti anche fino a 400X, con luci particolari (Luminescenza) che ne mettono in risalto alcune caratteristiche.
Questo è un esame di secondo Livello, che per la sua complessità, può essere fatto su pochi Nei, su quelli che risultano sospetti alla visita Dermatologica o alla Dermatoscopia classica.
Il Controllo dei nei può essere eseguito in qualsiasi momento dell’anno e della vita tuttavia, il periodo migliore è prima dell’estate o subito dopo, da ottobre in poi. In linea generale, l’abbronzatura non aiuta nello studio e nella valutazione dei Nei.
La visita dermatologica specialistica andrebbe effettuata almeno una volta all’anno per prevenire melanomi e tumori della pelle altrimenti non diagnosticabili.
Se hai deciso finalmente di controllare i tuoi Nei, o devi fare una visita dermatologica di controllo, chiamaci allo 0661560852 e prenota subito
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Piede Piatto e Piede Cavo
Piede Piatto e Piede Cavo
Piede Piatto
Il piede piatto è una condizione in cui l’arco del piede è abbassato o non presente, rendendo il piede piatto quando viene appoggiato a terra.
Ciò può causare dolore durante la camminata o lo sforzo fisico, oltre a problemi di postura.
Il piede piatto può essere congenito o acquisito a causa di lesioni o altre condizioni mediche.
Il trattamento può includere l’utilizzo di plantari per sollevare l’arco del piede e alleviare la pressione sulle articolazioni del piede, esercizi per rafforzare i muscoli del piede e della caviglia, e scarpe adeguate con un supporto adeguato per l’arco del piede.
Se il piede piatto è grave o causa un dolore significativo, potrebbe essere necessaria una chirurgia per riparare o ricostruire l’arco del piede.
È importante cercare il trattamento per il piede piatto per prevenire ulteriori problemi di postura o dolore a lungo termine. Se si pensa di avere un piede piatto o si avverte dolore durante la camminata, è importante consultare il proprio medico o un ortopedico per una valutazione e un trattamento appropriati.
Piede Cavo
Il piede cavo è una condizione in cui il piede ha un’arcata plantare alta e prominente. Ciò può causare problemi di appoggio e di equilibrio durante la deambulazione e può anche portare a dolore al piede e alla caviglia. Il piede cavo può essere causato da diverse cose, come ad esempio:
- Ereditarietà
- Problemi di sviluppo muscolare o scheletrico
- Problemi di postura o di biomeccanica del piede
I sintomi del piede cavo possono includere:
- Dolore al piede o alla caviglia durante la deambulazione o lo stare in piedi
- Difficoltà a camminare o a fare attività fisica
- Fascite plantare (infiammazione del tessuto connettivo sotto la pianta del piede)
- Uso eccessivo di alcune parti del piede durante la deambulazione, che può portare a dolore o a calli
Il trattamento per il piede cavo può variare a seconda della gravità della condizione e dei sintomi che si stanno presentando. In alcuni casi, può essere sufficiente l’utilizzo di plantari o di altri dispositivi di supporto per correggere la curvatura del piede.
In altri casi, può essere necessario un intervento chirurgico per raddrizzare l’arcata plantare. Se hai sintomi di piede cavo o se hai preoccupazioni per la tua postura, è importante parlare con il tuo medico o con uno specialista del piede.
Entrambe le condizioni possono insorgere a qualsiasi età, sebbene siano normalmente identificate nell’età adolescenziale o nei bambini
Per questo è importante rivolgersi ad un ortopedico, e nei bambini ad un ortopedico pediatrico: entrambe queste figure sono presenti nel nostro centro e puoi prenotare una vista chiamandoci allo 0661560852
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La Scoliosi
La Scoliosi
La scoliosi è una curvatura laterale della colonna vertebrale, apprezzata all’inizio in fase adolescenziale, ma che può essere riscontrato anche nel corso della vita a causa di alcuni fastidi che può comportare.
Si manifesta come una curvatura a forma di “S” o “C” quando si osserva la colonna vertebrale di profilo. La scoliosi può essere leggera o grave e può causare dolore alla schiena, deformità della colonna vertebrale e problemi di postura.
Può essere congenita (presente alla nascita) o acquisita (sviluppata durante la crescita).
La scoliosi può essere classificata in base alla sua gravità, che viene misurata in gradi, utilizzando una scala chiamata “cifosi-lordosi-scoliosi” (Cobb). I gradi vanno da 0 a 50 o più, con gradi più alti indicando una curvatura più grave.
La scoliosi congenita è spesso causata da un problema con lo sviluppo delle vertebre durante la gravidanza, mentre quella acquisita può essere causata da problemi di sviluppo muscolare o scheletrico o da altre condizioni mediche come la paralisi cerebrale o la malattia di Pott.
La scoliosi può essere causata da diverse cose, come ad esempio:
- Problemi di sviluppo delle vertebre
- Problemi di sviluppo muscolare o scheletrico
- Malattie genetiche o neuromuscolari
I sintomi possono includere:
- Asimmetria nella forma del busto o delle spalle
- Una spalla o un fianco più alto dell’altro
- Una curvatura della colonna vertebrale quando si guarda il profilo
- Una deformità della colonna vertebrale quando si guarda frontalmente
- Dolore alla schiena o al collo
Il trattamento può variare a seconda della gravità della curvatura e dell’età del paziente.
In alcuni casi, può essere sufficiente l’utilizzo di un corsetto o di altri dispositivi di supporto per correggere la curvatura.
In altri casi, può essere necessario un intervento chirurgico per raddrizzare la colonna vertebrale. Se hai sintomi di scoliosi o se hai preoccupazioni per la tua postura, è importante parlare con il tuo medico o con uno specialista della colonna vertebrale.
Nel nostro centro sono presenti due ortopedici, di cui uno specializzato in pediatria: prenota il tuo appuntamento allo 0661560852
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Decongestione Turbinati
Radiofrequenze ed Elettrobisturi per respirare meglio
Perché il naso può essere sempre chiuso?
Esistono molte malattie che provocano la riduzione di aria attraverso il naso: rinite allergica, sinusite cronica, rinite da fumo di sigaretta, deviazione del setto, polipi ed ingrossamento delle mucose nasali.
Quest’ultima condizione si localizza soprattutto ai turbinati inferiori, gli autentici “climatizzatori” del naso, e costringe non di rado all’utilizzo cronico di spray nasali decongestionanti per poter dormire, con l’effetto di sviluppare dipendenza psicologica e fisica verso questi farmaci.
L’ipertrofia dei Turbinati
I turbinati nasali sono strutture ossee molto piccole rivestite di mucosa riccamente vascolarizzata, collocati nelle fosse nasali, lateralmente. Normalmente sono presenti 3 turbinati per fossa nasale: inferiore, medio e superiore; in alcuni ne può esistere un quarto, il supremo, o variazioni anatomiche come le Conche Bullose. I turbinati hanno la funzione di riscaldare, umidificare e filtrare l’aria che respiriamo, per rendere ideali gli scambi fra polmone e sangue.
Perchè i turbinati si “gonfiano” e diventano ipertrofici?
Sono maggiormente le persone affette da allergie stagionali (graminacee ed altri pollini) e perenni (polvere, pelo di cane e gatto, muffe) a presentare un enorme rigonfiamento dei turbinati. Allo stesso modo, l’ipertrofia delle mucose nasali, è tipica dei fumatori, i quali sviluppano nel tempo la cosiddetta rinite cronica ipertrofica.
Negli individui in cui la patologia dei turbinati non riconosca cause documentabili si parla di rinite vasomotoria (caratteristico il peggioramento dell’ostruzione nasale da sdraiati, che “migra” da una fossa nasale all’altra). Le nuove terapie mediche antiallergiche (vaccini domiciliari di ultima generazione) associate all’intervento di decongestione dei turbinati nasali consentono ai pazienti allergici di godere di buona respirazione nasale per lunghi periodi. In tal modo è possibile ridurre l’assunzione cronica di farmaci antistaminici, abolendo comunque i fastidiosi sintomi allergici (starnuti, secrezioni acquose, prurito nasale).
Cosa si rischia ad avere il naso chiuso?
Il muco che si accumula nelle cavità del massiccio facciale può provocare diverse sintomatologie e fastidi:
– Maggiore faticabilità e “fiato corto”
Come funziona l’intervento di decongestione con le Radiofrequenze
Il micromanipolo a Radiofrequenze effettua la decongestione dei turbinati in modo preciso e al di sotto della superficie mucosa, che rimane intatta.
Si utilizza una anestesia locale, ma per i più timidi si può realizzare una sedazione cosciente o una completa anestesia, lo specialista otorinolaringoiatra decongestiona le mucose esuberanti mediante lo strumento, attraverso onde elettromagnetiche erogate ad elevata frequenza o elettrobisturi.
In tal modo le cellule si “vaporizzano”, sgonfiando i turbinati, senza fuoriuscita di sangue, senza formazione di croste, senza necessità di applicare tamponi nel naso e, ciò che più conta, senza dolore. I risultati della decongestione dei turbinati si sono rivelati soddisfacenti e durevoli nel tempo.
Cosa succede dopo?
L’intervento di Decongestione, lasciato a se stesso, potrebbe non risultare del tutto risolutivo della problematica: il soggetto allergico che non si cura, il fumatore che non diminuisce, l’Ostruzione notturna che non viene trattata nella sua complessità anche con altri interventi medici e farmacologici, o patologie associate che non vengono affrontate o in qualche modo rimosse, può avere una recidiva del “rigonfiamento”, dell’ipertrofia.
A tal proposito il vantaggio dell’intervento con Radiofrequenze o elettrobisturi è che è possibile eseguirlo tutte le volte che si vuole, non ha un costo esorbitante e può essere inserito in un percorso di miglioramento e cura, che deve essere gestito dall’Otorino ma anche dagli altri professionisti della medicina (Allergologo, Pneumologo, Medici del Sonno ecc ecc).
Il rischio altrimenti è quello di essersi sottoposti ad un bellissimo intervento, molto riuscito, ma, dopo un anno, ritrovarsi nelle stesse condizioni precedenti, magari dando la colpa allo specialista che ha fatto l’intervento, accusandolo di averlo sbagliato.
In questo contesto l’interventi di riduzione dei turbinati diventa il primo, ma non l’unico, passo verso la guarigione, seppur il più evidente, e percentualmente il più importante.
Per la tua decongestione chiamaci allo 0661560852!
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Pep Test
La nuova diagnosi non invasiva del Reflusso Gastroesofageo
La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è una patologia causata dal reflusso del contenuto acido dello stomaco nell’esofago, il tubo anatomico che conduce i cibi ingeriti dal cavo orale allo stomaco.
Ciò causa infiammazione esofagea e sintomi, tra i quali il principale e più tipico è la pirosi, ovvero bruciore restrosternale con acidità che risale fino al cavo orale. Questa patologia è molto diffusa: il 5% della popolazione lamenta un evento di pirosi settimanale, eventi più rari, mensili o più sporadici, sono lamentati da percentuali molto più alte di popolazione.
CAUSE
Le cause di MRGE sono soprattutto determinate da un ricorrente malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore. Questo apparato, posto al passaggio fra mucosa esofagea e gastrica, impedisce la risalita del contenuto acido dallo stomaco verso l’esofago. Il malfunzionamento del passaggio esofago-gastrico può essere causato inoltre da ernia iatale, ovvero la risalita di una porzione dello stomaco dall’addome al torace attraverso il foro esofageo situato nel muscolo diaframma. Vi sono inoltre altri fattori che favoriscono la MRGE: il fumo di sigaretta, comportamenti dietetici errati ed eccesso di peso.
SINTOMI
I sintomi causati dalla MRGE si distinguono tra tipici ed atipici.
I sintomi atipici, invece, sono rappresentati da:
• Disfagia
• Odinofagia
• Ipersalivazione
• Carie dentarie
• Disturbi del sonno
PEP TEST
La diagnosi si esegue con gastroscopia e/o rilevando la PHmetria esofagea con un sondino posizionato per 24 ore.
Per effettuare in maniera veloce e semplice la diagnosi di MRGE, con metodo non invasivo, è stato sviluppato un nuovo test diagnostico di facile attuazione: il Pep Test .
Si tratta di un’analisi rapida, innovativa e non invasiva capace di rilevare la pepsina nel liquido salivare. La pepsina è un enzima prodotto dalla mucosa gastrica. L’esame viene eseguito sulla saliva prelevata con un apposito kit, che consente di determinarne i livelli e di dare indicazioni diagnostiche sulla diagnosi della malattia da reflusso gastroesofageo.
Istruzioni per la raccolta del materiale salivare per il pep test
- Non lavarsi i denti;
- Non fare colazione;
- Non assumere farmaci;
- Non fumare;
- Non bere caffè e/o sostanze gasate;
- Raccogliere la saliva in quantità adeguata (2/3 cc) nell’apposito contenitore e agitare delicatamente con il liquido di conservazione;
- Mantenere il contenitore a temperatura ambiente fino alla consegna.
- Quando si ha un rigurgito (notturno o giornaliero)
- Al mattino prima di fare colazione
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Intolleranze Alimentari
Migliorare forma e benessere in pochi minuti si può
Per evidenziare le intolleranze alimentari sul mercato esistono, ad oggi, moltissimi test a disposizione.
Tuttavia, la maggior parte dei test in commercio, non sono minimamente affidabili in quanto mancano di due caratteristiche indispensabili: essere sempre ripetibili e non dipendere dall’operatore che lo esegue.
Dobbiamo sottolineare che nessun test, ad oggi, è riconosciuto universalmente come valido, dalle società scientifiche (Società Italiana di Asma, Allergologia ed Immunologia Clinica) che, anzi, ne sconsigliano l’effettuazione, riconoscendone una validità “pari al lancio di una monetina”.
Per questo motivo, gli unici test che garantiscono ripetibilità sono quelli basati su un metodo di laboratorio che si chiama E.L.I.S.A. Tutti gli altri test (Citotossico, Alcat, Vega, Dria, ecc) non soddisfano queste caratteristiche e sono dunque ritenuti dalla bibliografia ufficiale come metodi non attendibili, come spesso dimostrato anche dai servizi realizzati da note trasmissioni televisive.
Per questo abbiamo scelto di utilizzare il Test Nutrismart, basato sulla valutazione nel sangue circolante di una sottopopolazione di IgG (IgG4), che garantisce affidabilità e ripetibilità.
Il Test viene eseguito con un piccolissimo prelievo dal sangue capillare (come la glicemia) ed il Risultato si ottiene in soli 30 minuti.
Tra gli alimenti testati (57) abbiamo Frumento, Segale, Orzo, Avena, Cereali, lieviti, Glutine, Frutta, Frutti di mare, Pomodoro, Legumi, Ortaggi, Agnello e carni rosse, Carni bianche (pollo e Tacchino), Caffè, Senape, patate, Arachidi, Cacao, Uovo, ecc ecc. Gli alimenti nella batteria sono quelli più utilizzati e consumati (90%), adatto per adulti e bambini.
Per il tuo test chiamaci allo 0661560852
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244 Allergie con un solo prelievo? Ora si può!
Le Allergie: un Problema Globale
Le ultime decadi hanno visto un marcato incremento delle allergie in tutti i paesi del mondo, raggiungendo quasi la prevalenza del 50% in alcuni di questi nell’ultima generazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera l’allergia una patologia non trasmissibile fuori controllo. Tra le tante forme di allergia quelle determinate dalla produzione di IgE vero composti altrimenti innocui sono le più comuni. Queste forme sono in grado di causare malattie come l’asma, la rinite, l’orticaria, l’anafilassi, l’eczema e la congiuntivite.
FABER test è il più attuale e completo strumento diagnostico oggi disponibile per la diagnosi di allergia.
Nasce dalle conoscenze più avanzate nel campo della nanotecnologia per il dosaggio delle IgE specifiche e utilizza allergeni molecolari ed estratti allergenici.
- acari e altri artropodi e insetti
- polline di erbe (artemisia, parietaria, ambrosia, plantago etc.)
- polline di graminacee
- polline di alberi (cipresso, olivo, platano, nocciolo, betulla, ontano, etc)
- epiteli di animali (cane, gatto, cavallo, topo)
- muffe e lieviti (Alternaria, Aspergillus, Penicillium, Candida, Tricophyton)
- alimenti animali (latte, uovo, pesce, crostacei, carni, molluschi etc)
- alimenti vegetali (grano, mais, pesca, mela, kiwi, soia, arachidi, noce, nocciola, pomodoro, fragola, legumi etc)
- veleni d’insetti pungitori (api e vespe)
- Latex
FABER test può essere eseguito a qualunque età, dai neonati alle persone anziane.
È necessario il prelievo di una piccola quantità di sangue, senza necessità di digiunare o sospendere farmaci, anche quelli dell’allergia. Contrariamente ai test cutanei, si può eseguire anche in presenza di dermatiti diffuse (es. orticaria, eczema).
Perché il FABER test per l’allergia?
FABER test è l’ultima generazione dei test diagnostici in nanotecnologia.
FABER test è indicato per lo screening e la diagnosi precoce, soprattutto nei soggetti con familiarità per malattie allergiche o in presenza di valori di IgE totali superiori alla norma. L’analisi del test è supportata dalle più moderne tecnologie informatiche e dall’esperienza degli allergologi molecolari del CAAM .
L’allergologo molecolare ha il compito di personalizzare l’interpretazione del singolo test sulla base del ruolo svolto dalle singole molecole intese come markers di rischio.
Dove farlo? Cosa fare?
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Ozonoterapia e Cura del Mal di Schiena
L’Ozono Terapia nella cura del mal di schiena
La miscela di ossigeno-ozono mostra diversi effetti nella patologia degenerativa del rachide.
Innanzitutto determina una riduzione volumetrica del disco intersomatico.
Questo effetto sui dischi intersomatici è stato dimostrato sperimentalmente nel coniglio e nell’uomo; si è potuto infatti evidenziare istopatologicamente che i dischi intersomatici trattati con ossigeno-ozono mostrano disidratazione della matrice fibrillare del nucleo polposo, la formazione di vacuoli, e la frammentazione del collagene.
Dal punto di vista chimico questo si spiega in quanto l’ozono (O3) è una forma instabile dell’ossigeno che tende a reagire con i proteoglicani del nucleo polposo del disco intersomatico determinando la perdita di acqua dello stesso e quindi la sua disidratazione, questo porta ad una riduzione volumetrica del disco e quindi alla riduzione diretta della compressione sulla radice.
Inoltre la riduzione del volume del disco determina a sua volta una riduzione dell’edema della radice compressa dalla protrusione/ernia discale, e della stasi venosa e arresta il processo di demielinizzazione.
Il secondo effetto della miscela di ossigeno-ozono è quello analgesico e antinfiammatorio.
L’ozono infatti, inibisce la sintesi e il rilascio di prostaglandine , bradichinina e varie molecole algogeniche. Inoltre l’ozono aumenta il rilascio di antagonisti delle citochine proinfiammatorie.
Questo secondo effetto determina chimicamente una riduzione della patologia infiammatoria radicolare. L’ effetto chimico sulla patologia infiammatoria radicolare può anche spiegare l’efficacia clinica delle infiltrazioni intraforaminale O2 -O3.
L’efficacia riferita della procedura è promettente, con successo clinico nel 70 % -80 % dei pazienti. Infine moltissimi studi concordano nell’affermare che l’iniezione combinata di uno steroide e un anestetico locale oltre alla miscela gassosa O2 – O3 è più efficace dell’iniezione della sola miscela O2 – O3.
L’esecuzione della Procedura sotto guida TC permette una precisione millimetrica e consente di iniettare la miscela di Ozono, Acido Ialuronico e sostanze anti-infiammatorie direttamente all’interno del disco intervertebrale senza nessun rischio di danno.
Dal 2005 ad oggi abbiamo realizzato oltre 28.000 procedure con Zero effetti collaterali, rischi di infezioni e problemi, dal momento che tutte el sostanze utilizzate sono completamente naturali, che l’ozono è un importante sterilizzatore e che la procedura viene comunque eseguita nella totale sterilità.
Per info e prenotazioni: 0661560852
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Intolleranza al Lattosio
Le intolleranze alimentari costituiscono un capitolo importante fra le patologie del tubo digerente e possono condizionare sintomatologie croniche e difficili da diagnosticare.
Un’intolleranza molto conosciuta e molto diffusa è rappresentata dall’intolleranza al lattosio, principale zucchero presente nel latte e nei sui derivati.
Quella al lattosio è la più comune delle intolleranze enzimatiche ed è determinata dall’assenza dell’enzima necessario per la metabolizzazione dell’alimento.
Questa intolleranza, infatti, si verifica in caso di deficienza dell’enzima lattasi in grado di scindere il lattosio (il principale zucchero del latte) in glucosio e galattosio in modo da renderli assorbibili dal nostro intestino.
Se non viene correttamente digerito, il lattosio che rimane nell’intestino viene fatto fermentare dalla flora batterica intestinale con conseguenti manifestazioni cliniche come coliche, crampi, meteorismo e diarrea.
L’intolleranza al Lattosio è una patologia molto comune nell’adulto e molto diffusa in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali, e i suoi sintomi si manifestano con l’avanzare dell’età a partire dai 7 anni.
Nel caso di diagnosi di intolleranza al lattosio non è sempre necessario eliminare completamente i prodotti che lo contengono, grazie al fatto che può esserci una minima attività residua di enzima, che rende digeribili quantitativi limitati di lattosio. Può pertanto essere sufficiente ridurre semplicemente il consumo di prodotti contenenti lattosio o sostituirli con prodotti ad alta digeribilità, per non consumare del tutto la residua attività dell’enzima Lattasi.
La riserva residua di lattasi varia da persona a persona, determinando così il grado di intolleranza:
il test non indica una condizione patologica, ma permette di definire la predisposizione genetica all’intolleranza al lattosio e consente di correggere il proprio comportamento alimentare.
Oltre al Test genetico è possibile effettuare anche il Breath test, che se positivo, indica una intolleranza reale al lattosio.
Cosa vuole dire?
Significa che non si digerisce il Lattosio. esistono moltissimi casi in cui si ha produzione di enzima Lattasi, ma non si digerisce lo stesso per cause più varie, la principale delle quali è una infiammazione intestinale, che porta ad uccidere l’enzima prodotto. Si parla infatti di Intolleranza transitoria.
Ma allora quale Test Fare?
In realtà nella diagnosi di intolleranza al Lattosio si dovrebbero fare entrambe i test, a meno che, con il primo dei due, non si abbia una diagnosi certa di Negatività.
Solo i pazienti positivi ad uno dei test, dovrebbero approfondire se la positività è genetica o transitortia, perchè in base a questo, le Terapie cambiano e di molto.
Un corretto algoritmo
Un corretto algoritmo per l’analisi dell’intolleranza al Lattosio potrebbe essere questo:
1 )Esame Breath test.
Se negativo, STOP, il paziente digerisce il Lattosio e quindi ha l’enzima
Se positivo il paziente non digerisce il Lattosio: ma questa intolleranza è genetica o transitoria? Si farà quindi il test del DNA per conoscere se si produce l’enzima (quindi se si ha la mutazione che permette di continuare la digestione del Latte anche dopo lo svezzamento materno) oppure non lo si produce più. La percentuale in Italia si attesta quasi sul 50-50
2) Si fa il Test al DNA.
Se Positivo, STOP. Il paziente non produce l’enzima e quindi non digerisce il Lattosio
Se negativo bisognerebbe verificare se non si ha una intolleranza al Lattosio transitorio (in questo aiutati dalla sintomatologia: se non si hanno sintomi, non c’è bisogno di eseguire ulteriori test).
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